IT-Alert: l’innovativo sistema di allarme Nazionale per emergenze
L’IT-alert rappresenta l’avanguardia nell’informazione d’emergenza. Una sorta di “avvisatore personale” per chi ha un cellulare, pronto a segnalare situazioni di grave pericolo in una determinata area. Ancora in fase di sperimentazione, il suo obiettivo è ampliare e affiancare i metodi di comunicazione già presenti. Non bisogna pensare all’IT-alert come un’ancora di salvezza, ma piuttosto come un primo campanello d’allarme: una fonte rapida e tempestiva di informazioni cruciali.
IT-Alert, come funziona?
Se ci si trova nell’area di interesse, IT-alert segue lo standard internazionale “Common Alerting Protocol” (CAP), assicurando così una perfetta integrazione con altri sistemi di allarme sia a livello nazionale che internazionale.
Vuoi saperne di più sui rischi specifici in Italia? Visita qui il sito https://rischi.protezionecivile.gov.it/it/ e per conoscere le buone pratiche di protezione civile, a questo link : https://www.iononrischio.gov.it/it/
Quando e perché si attiva?
L’IT-alert non suona per ogni piccolo contrattempo. Seguendo la Direttiva UE 2018/1972 e il Codice delle comunicazioni elettroniche italiano, scatta solo in situazioni gravi o di potenziale catastrofe. Ma, al momento, è in modalità test, con un’attenzione particolare ad eventi specifici e ben definiti.
Eventi monitorati
La fase pilota dell’IT-alert sta affrontando una lista precisa di rischi, come indicato dalla Direttiva del 7 febbraio 2023:
- Tsunami causati da terremoti
- Rottura di grandi dighe
- Eruzioni dei vulcani come Vesuvio e Stromboli
- Emergenze nucleari e radiologiche
- Gravi incidenti in specifici stabilimenti industriali
- Forti precipitazioni
Chi spinge il pulsante?
In questa fase, il Dipartimento della Protezione Civile ha il controllo. Ma presto, secondo la Direttiva del 7 febbraio 2023, anche altre entità potranno usare direttamente il sistema.
Cosa succede in caso di allarme?
Se ci si trova nella zona a rischio, il telefono squillerà con un tono distintivo. Sullo schermo si leggerà “IT-alert”. Durante questa fase di test, viene chiesto anche di rispondere a un questionario: un modo per rendere il servizio ancora migliore.
Limiti da considerare
Ogni nuova tecnologia ha le sue sfide. L’IT-alert non fa eccezione. Gli imprevisti naturali, le incertezze scientifiche, e i limiti tecnologici possono influenzare l’efficacia. Ad esempio, ci sono sfide nella sincronizzazione tra l’area di allerta stimata e la copertura delle antenne telefoniche. Ciò significa che talvolta alcuni dispositivi potrebbero non ricevere l’alert, mentre altri al di fuori dell’area potrebbero farlo.
Ma ricorda, l’IT-alert non è l’unico baluardo contro i rischi. È uno strumento per sensibilizzare e prepararti meglio.
Come funziona il sistema IT-alert
Il servizio IT-alert si posiziona come un pilastro fondamentale nella protezione civile, agendo come uno scudo informatico per i cittadini. Questo strumento pubblico, essenziale in tempi di emergenze gravi o eventi catastrofici, ha il compito di inviare messaggi ai dispositivi presenti nelle zone a rischio. L’obiettivo? Informare tempestivamente le persone, minimizzando così i rischi individuali e di comunità.
L’innovativa tecnologia “cell-broadcast” è alla base del funzionamento di IT-alert. Se immaginiamo la rete mobile come una vasta tela, ogni punto (o cella) può veicolare un messaggio IT-alert a qualsiasi dispositivo acceso e connesso. Questi messaggi hanno la precisione di un chirurgo, perché possono essere direzionati ad un gruppo specifico di celle, delineando l’area effettivamente a rischio.
In situazioni in cui la rete è congestionata o con campo limitato? Nessun problema. Il cell-broadcast continua a funzionare impeccabilmente.
Tuttavia, ci sono alcune condizioni che potrebbero impedire la ricezione: dispositivi spenti, mancanza totale di campo o suoneria impostata su silenzioso. E, anche se non è necessario avere un’App specifica, è sempre una buona idea controllare le impostazioni del dispositivo, specialmente dopo un backup o se il sistema operativo non è aggiornato.
Come si adatta IT-alert al dispositivo
La percezione di IT-alert è come un camaleonte, adattandosi a modello, sistema operativo e versione in uso. Ma qui c’è la magia: non c’è bisogno di fare nulla per ricevere questi messaggi salvavita. Persino disabilitando la funzione IT-alert nelle impostazioni del dispositivo, i messaggi arrivano lo stesso. Il sistema assicura l’invio utilizzando la massima priorità.
Privacy al primo posto
Chi è preoccupato per la privacy deve sapere che con IT-alert, si può stare tranquilli. Non viene raccolto, archiviato o analizzato alcun dato personale. Grazie al sistema cell-broadcast, gli operatori telefonici inviano messaggi in modo indifferenziato e anonimo, basandosi esclusivamente sulla posizione geografica.
Questo flusso informativo è unidirezionale. In pratica, il Dipartimento della Protezione Civile e gli operatori telefonici inviano messaggi senza ricevere alcun feedback. E c’è una certificazione di sicurezza: il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha dato il suo benestare al sistema IT-alert.
Vuoi saperne di più? Il provvedimento completo è disponibile qui https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9207188
Sperimentazione
Il sistema IT-alert è in rampa di lancio e, per diversi mesi, è stata costruita la base tecnica che collega le CBE ai CBC dei principali operatori telefonici. Grazie a questo, sono stati effettuati vari test tecnici, come quelli visti durante gli eventi “Vulcano 2022” e “Sisma dello Stretto 2022”. Ora, c’è un’attenzione particolare alla sicurezza del sistema, per assicurarsi che tutto funzioni alla perfezione.
Nel 2022, la sperimentazione è diventata pratica, coinvolgendo i cittadini. Uno dei primi test reali è avvenuto sull’isola di Vulcano dove, durante una simulazione, sono stati inviati messaggi alla popolazione per istruirla su come comportarsi in caso di emergenza. In un evento successivo in Calabria e Sicilia, il sistema IT-alert ha mostrato il suo potenziale raggiungendo oltre mezzo milione di persone.
In più, grazie a un questionario online, si è scoperto che il 96% dei 20 mila partecipanti ha ricevuto il messaggio di allarme come previsto.
Da metà 2023, diversi test regionali sono stati programmati in diverse aree d’Italia, e per la fine dell’anno tutti avranno la possibilità di vedere come funziona IT-alert nella loro regione.
L’idea di IT-alert nasce dall’obiettivo di proteggere la vita delle persone in caso di emergenze. Questo concetto è supportato da diverse normative e direttive italiane ed europee, ed è previsto per diventare uno strumento fondamentale per la protezione civile.
Normative
Per chi è interessato ai dettagli legali, ecco alcune delle principali normative e direttive che riguardano IT-alert e la protezione civile:
Allertamento e sistema di allarme pubblico IT – Alert in riferimento alle attività di protezione civile. Testo coordinato della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 ottobre 2020 con la Direttiva del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare del 7 febbraio 2023
Direttiva del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare del 7 febbraio 2023 – Allertamento di protezione civile e sistema di allarme pubblico IT-Alert
Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 ottobre 2020 – Allertamento di protezione civile e sistema di allarme pubblico IT-Alert
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19 giugno 2020. “Modalità e criteri di attivazione e gestione del servizio It- Alert”