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Roberto Castaldo unico italiano nella classifica Global Guru’s

In un momento nel quale il management si trova al crocevia tra innovazione e umanismo, Roberto Castaldo conquista un prestigioso 16° posto nella classifica mondiale Global Guru’s. Un riconoscimento, arrivato per il terzo anno consecutivo, che premia la carriera di Castaldo e segna un momento storico per il pensiero manageriale italiano nel contesto globale.

“Il mio inserimento per il terzo anno nella lista dei Global Gurus è un viaggio che va oltre la mia persona; è il riconoscimento di un movimento che pone la Leadership Umanistica al centro del management” – afferma Castaldo. “Questa visione, che integra performance, people e time management con un approccio umanistico, sta ridefinendo le performance aziendali su scala globale. Numeri, persone e processi sono i pilastri del nuovo modo di fare impresa a livello mondiale”.

La classifica Global Guru’s celebra coloro che, con le loro teorie rivoluzionarie e pratiche innovative, condizionano positivamente il futuro del management. Roberto Castaldo, unico italiano tra i vincitori, conferma il suo impegno verso l’eccellenza. Negli ultimi 20 anni, si è fatto conoscere a livello internazionale per il suo approccio pionieristico, che fonde rigore scientifico e sensibilità umana. Non sono pochi gli imprenditori che sono stati influenzati positivamente, così come interi team, in tutto il mondo. La sua metodologia, che posiziona le persone al centro della strategia aziendale, sta in qualche modo riscrivendo le regole del successo nel mondo moderno del business.

La Cassazione assolve Maradona: nessuna evasione fiscale

La Corte di Cassazione ha recentemente emesso un verdetto significativo riguardante il defunto fuoriclasse del calcio, Diego Armando Maradona. A tre anni dalla sua morte, i giudici hanno accolto il ricorso presentato dagli eredi di Maradona, rigettando le accuse di evasione fiscale che lo coinvolgevano. Questa decisione rappresenta un punto di svolta nella lunga battaglia legale che ha visto Maradona affrontare le accuse dell’Agenzia delle Entrate.

Il cuore della disputa era un presunto debito fiscale di circa 37 milioni di euro, una cifra che aveva sollevato numerose controversie e dibattiti. I giudici, esaminando i dettagli del caso, hanno stabilito che Maradona non era un evasore fiscale, ribaltando quindi le accuse a lui rivolte. Questo risultato non solo cancella il nome di Maradona da queste gravi accuse ma sottolinea anche un aspetto cruciale della giustizia, ovvero la necessità di una valutazione equa e basata su prove concrete.

L’avvocato Massimo Garzilli, rappresentante degli eredi di Maradona, con l’avvocato Angelo Pisani, hanno giocato un ruolo chiave nel guidare questo caso attraverso le complessità del sistema giudiziario italiano. La decisione della Cassazione ha posto fine a una lunga serie di battaglie legali, restituendo dignità e onore alla memoria di Maradona.

Questo caso evidenzia la complessità delle questioni fiscali e legali che possono emergere nel mondo dello sport, specialmente quando coinvolgono figure di spicco come Maradona. La decisione della Cassazione non è solo una vittoria per gli eredi di Maradona, ma serve anche a ricordare l’importanza dell’adeguata procedura legale e del rispetto dei diritti individuali, anche post mortem.

Foto: diegomaradonastore.it

Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico pronti a festeggiare la Giornata Nazionale

Accendere i riflettori su una delle professioni fondamentali del mondo sanitario. È questo l’obiettivo della Giornata Nazionale della Professione del Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico, che si celebra il 22 dicembre.

La ricorrenza è stata scelta riavvolgendo il nastro al 22 dicembre del 1964, quando venne istituita l’Associazione nazionale (Antel). Ogni anno, è questa l’occasione per ricordare tutti i professionisti che operano in ambito diagnostico e della ricerca. Anche a Napoli si rinnova la tradizione del fiocco blu apposto sul camice bianco.

Quella del Tecnico sanitario di laboratorio biomedico (Tslb) è una figura professionale altamente qualificata, che lavora nell’ombra ma è centrale per la continuità dei servizi assistenziali erogati ai cittadini e ai pazienti nelle strutture sanitarie pubbliche e private.

L’appuntamento è presso l’aula “Mediterraneo ” dell’AORN A. Cardarelli. È questo il primo convegno organizzato dall’Albo delle province della Campania.

Napoli ha un nuovo prefetto

È il sessantaquattrenne Michele Di Bari il nuovo prefetto di Napoli. Originario di Mattinata, in provincia di Foggia, dal 2022 è coordinatore del Comitato di Coordinamento per l’alta sorveglianza delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari. Si è anche occupato degli eventi sismici del 2016, in qualità di direttore della Struttura di Missione per gli Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite.

Era il prefetto di Venezia e l’ultima emergenza di cui si è occupato è stata quella dell’incidente del bus a Mestre, costato la vita a 21 persone. La sua è una lunga carriera, durante la quale è stato viceprefetto a Foggia e vice commissario governativo della nuova Provincia di Barletta-Andria-Trani. È prefetto a Vibo Valentia, a Modena, a Reggio Calabria e capo dipartimento del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno.

L’attuale prefetto di Napoli, Claudio Palomba, andrà al Viminale, dove è stato nominato capo Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali al posto di Claudio Sgaraglia, nuovo prefetto di Milano. Il prefetto uscente è apparso visibilmente emozionato durante la cerimonia di saluto alla città che gli ha dato i natali. “Anche se la mia famiglia vive a Roma – ha detto nel momento del commiato – , Napoli sarà sempre la mia città”.

Rc Auto, aumenti fino a +7,9% in un anno

Gli aumenti attesi sono arrivati. I primi ad accorgersene sono stati gli automobilisti che hanno rinnovato il contratti di assicurazione a ottobre. Il prezzo medio della polizza, in questo mese, risulta essere pari a 388 euro. L’Ivass, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni l’aumento ha calcolato un rincaro del 7,9% su base annua in termini nominali, del 6,2% in termini reali.

A Napoli si paga il premio più alto

I riferimenti sono Napoli, dove si paga il premio più alto e Aosta, dove gli automobilisti pagano di meno. Il differenziale tra le due città è di 239 euro. Il premio medio effettivo risulta più elevato al Centro, con 424 euro, e al Sud, con 413 euro. Non ci stanno Codacons, Assoutenti e Unc che hanno definito i ritocchi delle compagnie una maxi stangata. Le compagnie, dal canto loro, si difendono

Da tempo, va detto, i gruppi assicurativi italiani avevano preannunciato un ritocco alle tariffe. Necessario, a parer loro, per far fronte all’impatto dell’inflazione sull’intera filiera della gestione del sinistro. In aggiunta, il settore, ha a più riprese rimarcato che i premi Rc auto erano fermi da 10 anni.

Il conto è salato

Il Codacons ha calcolato un incremento pari a circa 28 euro a polizza, rispetto allo scorso anno. Poiché in Italia, in base ai dati forniti dall’Ivass, circolano 43 milioni di veicoli assicurati, dei quali oltre 32 milioni sono autovetture, solo per la categoria degli automobilisti si raggiunge la cifra di 910 milioni di euro che finiranno tutti nelle casse delle compagnie di assicurazione.

Roberto Lo Bianco festeggia i quindici anni di carriera

L’impegno professionale al servizio del Gruppo svizzero Baldan, leader nel settore delle tecnologie estetiche, nel quale è entrato partendo da zero e dove oggi fa solo grandi numeri. Roberto Lo Bianco ha una simpatia innata e energia da spendere. Dopo anni di vendite di successo ha scoperto in sé la verve da influencer e la usa per diffondere consigli e dritte sulla cosa che gli riesce meglio: portare al successo un contratto.

Cos’è il successo, Roberto Lo Bianco?

“Il successo è lavorare con determinazione e darsi un obiettivo che assolutamente bisogna raggiungere. Ad esempio il mio obiettivo è portare i numeri, perché se non porto i numeri alla fine dell’anno non ho raggiunto quello che dovevo fare, seguire il mio cliente con professionalità, prendendomene cura per farlo crescere”, ci spiega Roberto, il cui soprannome è Pato.

I suoi successi sono continui e, talvolta eclatanti. Come quando ha convinto una cliente storica ad adottare una nuova apparecchiatura. “Vedrai, appena la presenti ai clienti sarà un successo”, ha detto Pato, e così è stato. In due settimane la cliente che si è fidata delle sue parole, si è ripagata dell’investimento e anche guadagnato molti soldi.

Il segreto è stato quello di individuare e risolvere una necessità

La cliente ha creduto Roberto Lo Bianco, che l’ha potuta motivare perché convinto del suo grande potenziale. Inoltre, il tutto è avvenuto al momento giusto e l’obiettivo è stato raggiunto. Quello che è accaduto vale per tutti.

Roberto si è affidato a Storytime

La comunicazione professionale di Roberto Lo Bianco è affidata a Storytime, un’azienda di professionisti con grande entusiasmo e grande positività. “Al giorno d’oggi credo che sia importante avere una vetrina come i podcast, sia fondamentale per avere una comunicazione più efficace – spiega -. Quindi ragazzi è il futuro questo. Poi mi piace molto Storytime, perché ci metto la mia faccia e quindi mi racconto, non è che mi nascondo, mi racconto e racconto la mia storia”.

Consigli a chi vuole intraprendere un percorso di business?

La cosa fondamentale è studiare. Secondo consiglio importante è anche studiare bene il mercato per capire bene cosa fare, come posizionarsi e qual è l’obiettivo che si intende raggiungere. Inoltre, è importante conoscere le lingue. “È fondamentale avere fame, perché se tu oggi vuoi raggiungere quell’obiettivo non devi mai arrendersi. C’è un obiettivo e questo obiettivo bisogna assolutamente raggiunto”.

Foto: Story Time

Sfilano gli abiti realizzati nel carcere femminile di Pozzuoli

Quindici modelle d’eccezione sfileranno, il 10 dicembre, indossando gli abiti realizzati dalla “Sartoria Sociale Palingen”, realizzati dalle detenute del carcere femminile di Pozzuoli. Si tratta di alcune delle partecipanti a Miss Italia. Le finaliste del concorso di bellezza indosseranno anche gonne e camicie della collezione invernale di Silvian Heach, i capi di Cruciani e le maglie di Assoutenti sulla lotta alla violenza di genere.

L’evento è stato organizzato in occasione della seconda edizione del gran Galà di Natale, che si terrà nel Salone Margherita di via Verdi, a Napoli. Ad assistere alla sfilata ci saranno esponenti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Garante Regionale per i detenuti Samuele Ciambriello, esponenti del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli e della Camera Penale.

A promuovere la serata il consigliere comunale di Napoli Gennaro Demetrio Paipais insieme all’imprenditore Gaetano Giudice. “Abbiamo voluto dare risalto a prodotti realizzati dalle detenute – ha spiegato il consigliere comunale – per valorizzare il lavoro penitenziario in una prospettiva di reintegrazione sociale e di risalto dell’arte sartoriale”.

Il successo nella vendita, i consigli di Roberto Pato Lo Bianco

Come si fa a chiudere una vendita con successo? Sicuramente non una semplice curiosità, per chi se ne occupa in maniera professionale. Eppure, quasi sempre la domanda stenta a trovare una risposta. Sono, infatti, pochissimi ad aver studiato a fondo e ad aver trovato una soluzione per quella che è la pietra miliare di ogni “accordo” andato a buon fine.

Tra questi c’è sicuramente Roberto Pato Lo Bianco che, al successo nella felice conclusione di un contratto, ha dedicato anni di studio e di impegno. Lasciamoci dunque ispirare da chi se ne intende. Il guru della vendita ha individuato in sei regole la ricetta. Da seguire scrupolosamente.

Regola 1: assumersi la piena responsabilità

Difatti, il lieto fine – secondo Roberto Pato Lo Bianco – è sempre il frutto di una completa responsabilità rispetto agli obiettivi posti. Se qualcosa non va per il verso giusto, inutile cercare scuse esterne.

Regola 2: attenersi scrupolosamente alle sei regole

Sembrerà strana, questa raccomandazione. Ma, al di là della sorpresa, c’è una grande verità: mai spacchettare un pacchetto perfetto! Il venditore sa che deve creare bisogno nel cliente e anticipare ogni sua obiezione, per fare nascere in lui quasi un’urgenza all’acquisto. Il venditore, inoltre, dovrà spiegare con chiarezza tutti i vantaggi dell’acquisto, ottenere e conservare in tutte le fasi la fiducia del cliente e stabilire con lui un solido e, possibilmente, duraturo rapporto.

Regola 3: guidare la comunicazione

È fondamentale avere stretta nel pugno della mano la comunicazione. Sarà la cosa giusta formulare domande giuste per far emergere l’esigenza principale del cliente e portarlo verso una risposta positiva.

Regola 4: possedere une pianificazione strategica

Occorre anticipare le possibili obiezioni del cliente con risposte convincenti. Una buona pianificazione, si sa, mette sempre in una posizione di vantaggio.

Regola 5: ascoltare attivamente

L’ascolto è fondamentale, ma cosa significa ascoltare attivamente? Significa mettere al primo posto le reali necessità del cliente, per poter poi rispondere in modo appropriato alle sue esigenze e richieste.

Regola 6: chiudere con la domanda giusta

Quando il cliente è pronto occorre proporre senza esitazioni l’acquisto. Una semplice domanda conclusiva è decisiva per concludere la vendita.

Generazione Z, amare nonostante tutto

La Generazione Z crede nell’amore, ma ne ha paura. Questa sembra essere la sintesi amara di un post-pandemia che ha stravolto, tra le altre cose, il panorama affettivo dei più giovani. Un mondo dove le mascherine hanno coperto più dei semplici volti: hanno nascosto sorrisi, sguardi, e forse anche sentimenti. Una realtà in cui la rivista Cosmopolitan, in un tentativo forse eroico forse disperato, ha lanciato un’indagine su sesso, famiglia e sentimenti, coinvolgendo circa mille utenti tra i 18 e 35 anni.

Generazione Z: l’amore ai tempi del wi-fi

“Generazione Z”, “amore post-pandemia”, “relazioni e Covid-19”: parole chiave che sembrano uscite da un romanzo distopico, ma che invece delineano il nuovo campo di battaglia amoroso. Il 71% degli intervistati crede ancora nel valore della monogamia, una percentuale che sorprende quasi quanto scoprire che qualcuno usa ancora il fax. Ma, attenzione, perché il 54% ritiene che l’amore non sia più “per sempre”.

Tra swipe e ghosting: il nuovo dizionario dell’amore

Se il 57% dichiara di essere innamorato, il modo in cui si vive l’innamoramento sembra più un percorso a ostacoli, che una passeggiata al chiaro di luna. Parliamo di un 43% che si sente in bilico in una relazione, probabilmente lo stesso che verifica compulsivamente se il proprio messaggio è stato letto su WhatsApp. Per non parlare dell’ansia da prestazione, che non riguarda solo le performance sotto le lenzuola, ma anche l’uscire semplicemente con qualcuno. Benvenuti nell’era dove fare ghosting è più comune che dare il buongiorno.

Sesso e incontri: swipe right per l’amore?

Circa il 93% dichiara di aver fatto sesso, un dato che probabilmente non sorprende nessuno in un’epoca dove Tinder è diventato il nuovo Cupido digitale. Eppure, tra swipe a destra e a sinistra, emerge una realtà più complessa: il 57% afferma che il modo di rapportarsi agli altri è cambiato nel periodo post-pandemia. Rispetto, fiducia, sincerità: queste le nuove parole d’ordine, in un mondo dove il ghosting viene temuto più di un esame universitario.

Riscrivere le regole dell’amore?

Allora, cosa ci dice questa indagine? Che la Generazione Z si trova di fronte a un bivio: riscrivere le regole dell’amore o accettare un futuro di relazioni effimere, in cui “per sempre” sembra un concetto tanto antico quanto un film in VHS. Ma forse, in fondo, ciò che emerge è una ricerca di autenticità, in un mondo dove la connessione più difficile da stabilire è quella umana.

E voi, come avete vissuto l’amore in questa nuova realtà? Condividete le vostre storie nei commenti. Forse, insieme, possiamo scrivere un nuovo capitolo in questo complesso romanzo chiamato amore.

Salone nautico internazionale di Napoli: mancano 50mila posti barca da diporto

Il successo di Navigare, il Salone nautico internazionale di Napoli, in corso al molo Luise, sono la dimostrazione di quanto sia alto l’interesse per la nautica da diporto. Banchina e moli galleggianti della manifestazione accolgono oltre 100 imbarcazioni, comprese tra i 28 e 5 metri. L’organizzazione è a cura dall’Associazione Filiera Italiana della Nautica, presieduta da Gennaro Amato.

“É indubbio che l’ampliamento della superficie espositiva di quest’anno, con l’inserimento di un ulteriore molo galleggiante di 100 metri, con disponibilità sulle due fiancate di 200 metri di ormeggio, ci ha consentito di presentare un’offerta più ampia e completa – ha dichiarato il presidente Amato -. In questi nove giorni si possono vedere molti dei gioielli della produzione nautica da diporto italiana, che è sempre leader nel mondo per qualità, dai gozzi ai gommoni, dalle barche agli yacht. Ma il villaggio presenta anche, con oltre 25 stand, l’intera offerta della filiera nautica con accessoristica, motori marini e servizi”.

Salone Nautico a Napoli

Eppure, si registra una difficoltà nelle trattative di compravendita. La maggior parte degli interessati all’acquisto di una nuova imbarcazione, infatti, pone una condizione: la garanzia da parte del venditore di offrire un’opportunità di ormeggio. Segnali di un mercato in cambiamento che il presidente Amato analizza così: “L’acquisto diventa sempre più collegato alla necessità dell’ormeggio, la barca non è un’auto che si può lasciare anche per strada. Purtroppo, neanche le confortanti parole del Sindaco Manfredi rilasciate in occasione dell’inaugurazione del Salone sabato, in merito ad un piano concreto sulla portualità e sulla diportistica, lasciano soddisfatti gli utenti. Qui si rischia di fermare la produttività e di conseguenza costringere oltre 4.000 aziende a ridurre personale se non addirittura a chiudere e, ironia della questione, parliamo di un settore che invece è in attivo da 8 anni consecutivi e che sforna primati ogni anno ponendo la nostra Regione ai vertici del segmento produttivo tra i 5 e 12 metri”.

Sul tema, si è espresso anche il presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, Andrea Annunziata: “L’intero bacino della Campania registra una necessità di almeno 40-50 mila posti barca per la nautica da diporto, e tra questi buona parte nel golfo di Napoli. Laddove si contemplano gli interessi e le necessità di un’intera popolazione non possiamo ignorare l’esigenza di dover trovare una soluzione al problema, e quello degli ormeggi per il diportismo è un aspetto importante da dover affrontare. Siamo pronti, come Autorità Portuale, per le competenze che ci riguardano, a fare la nostra parte affinché si possano trovare soluzioni logistiche ed infrastrutturali per ottenere un ampliamento della disponibilità e la realizzazione di nuovi Marina in città”.