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La Cassazione assolve Maradona: nessuna evasione fiscale

La Corte di Cassazione ha recentemente emesso un verdetto significativo riguardante il defunto fuoriclasse del calcio, Diego Armando Maradona. A tre anni dalla sua morte, i giudici hanno accolto il ricorso presentato dagli eredi di Maradona, rigettando le accuse di evasione fiscale che lo coinvolgevano. Questa decisione rappresenta un punto di svolta nella lunga battaglia legale che ha visto Maradona affrontare le accuse dell’Agenzia delle Entrate.

Il cuore della disputa era un presunto debito fiscale di circa 37 milioni di euro, una cifra che aveva sollevato numerose controversie e dibattiti. I giudici, esaminando i dettagli del caso, hanno stabilito che Maradona non era un evasore fiscale, ribaltando quindi le accuse a lui rivolte. Questo risultato non solo cancella il nome di Maradona da queste gravi accuse ma sottolinea anche un aspetto cruciale della giustizia, ovvero la necessità di una valutazione equa e basata su prove concrete.

L’avvocato Massimo Garzilli, rappresentante degli eredi di Maradona, con l’avvocato Angelo Pisani, hanno giocato un ruolo chiave nel guidare questo caso attraverso le complessità del sistema giudiziario italiano. La decisione della Cassazione ha posto fine a una lunga serie di battaglie legali, restituendo dignità e onore alla memoria di Maradona.

Questo caso evidenzia la complessità delle questioni fiscali e legali che possono emergere nel mondo dello sport, specialmente quando coinvolgono figure di spicco come Maradona. La decisione della Cassazione non è solo una vittoria per gli eredi di Maradona, ma serve anche a ricordare l’importanza dell’adeguata procedura legale e del rispetto dei diritti individuali, anche post mortem.

Foto: diegomaradonastore.it

Rc Auto, aumenti fino a +7,9% in un anno

Gli aumenti attesi sono arrivati. I primi ad accorgersene sono stati gli automobilisti che hanno rinnovato il contratti di assicurazione a ottobre. Il prezzo medio della polizza, in questo mese, risulta essere pari a 388 euro. L’Ivass, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni l’aumento ha calcolato un rincaro del 7,9% su base annua in termini nominali, del 6,2% in termini reali.

A Napoli si paga il premio più alto

I riferimenti sono Napoli, dove si paga il premio più alto e Aosta, dove gli automobilisti pagano di meno. Il differenziale tra le due città è di 239 euro. Il premio medio effettivo risulta più elevato al Centro, con 424 euro, e al Sud, con 413 euro. Non ci stanno Codacons, Assoutenti e Unc che hanno definito i ritocchi delle compagnie una maxi stangata. Le compagnie, dal canto loro, si difendono

Da tempo, va detto, i gruppi assicurativi italiani avevano preannunciato un ritocco alle tariffe. Necessario, a parer loro, per far fronte all’impatto dell’inflazione sull’intera filiera della gestione del sinistro. In aggiunta, il settore, ha a più riprese rimarcato che i premi Rc auto erano fermi da 10 anni.

Il conto è salato

Il Codacons ha calcolato un incremento pari a circa 28 euro a polizza, rispetto allo scorso anno. Poiché in Italia, in base ai dati forniti dall’Ivass, circolano 43 milioni di veicoli assicurati, dei quali oltre 32 milioni sono autovetture, solo per la categoria degli automobilisti si raggiunge la cifra di 910 milioni di euro che finiranno tutti nelle casse delle compagnie di assicurazione.

Terremoto Campi Flegrei: è stata definita l’area rossa per il bradisismo

È stata individuata la cosiddetta “zona rossa” dei Campi Flegrei legata al rischio bradisismo ed il numero di persone coinvolte, circa 85mila persone e gli edifici, non meno di 15mila. L’annuncio arriva dal ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, che ha incontrato i sindaci dell’area, i vertici di Ingv e commissione Grandi Rischi e il capo del Dipartimento di Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

L’area comprende parte del comune di Pozzuoli, di Bacoli e della città metropolitana di Napoli, come la pianura di Posillipo. Il ministro ha, inoltre, assicurato il via libera al piano di comunicazione, pronto entro il 27 novembre. Il piano, che sarà redatto dalla Regione Campania e dalla Protezione Civile, sarà studiato per coinvolgere anche gli studenti, poiché in zona si contano circa 125 tra istituti e scuole.

Il livello di allerta: bisogna prepararsi all’eventuale livello superiore

Secondo la commissione Grandi Rischi occorre prepararsi all’eventuale necessità di passare a un livello di allerta superiore rispetto al colore giallo. Le misure precauzionali, qualora le circostanze lo richiedessero, devono includere il definito abbandono delle case qualora il manifestarsi dei fenomeni dovesse raggiungere intensità incompatibili con la permanenza.

Musumeci: conoscere il rischio con cui si sceglie di convivere

Per il ministro Musumeci vivere e lavorare in un’area vulcanica attiva, come quella dei Campi Flegrei, o in un territorio esposto al rischio di alluvioni e frane, comporta la necessità di conoscere il rischio con cui si sceglie di convivere. Allo scopo di programmare e sviluppare la vita di famiglie e imprese in modo consapevole.

“Codice Rosso”: le nuove norme per contrastare la violenza di genere

La Camera ha dato il via libera a un nuovo pacchetto di misure che rientrano nel “Codice Rosso”, mirate a contrastare la violenza di genere. Questa iniziativa, ideata da Eugenia Roccella, il ministro per le pari opportunità, segue le orme della legge n.69 del 2019, che aveva già posto le basi per proteggere chi è vittima di atti persecutori e maltrattamenti.

Ma andiamo nel dettaglio, cosa prevede esattamente questo nuovo provvedimento? Innanzitutto, verranno introdotti strumenti più efficaci di prevenzione, come il braccialetto elettronico. Inoltre, la magistratura dovrà essere più rapida nella valutazione del rischio e nell’applicazione delle misure cautelari. E c’è anche l’introduzione dell’arresto in flagranza differita e nuove normative per formare meglio gli operatori che lavorano a stretto contatto con le vittime. A tutto ciò, si aggiunge un supporto economico per le vittime e l’obbligo di comunicare alla persona offesa.

La ministra Roccella non nasconde il suo entusiasmo: “Questa legge sarà un faro per tante donne, affinché non si sentano più sole”.

Durata incerta per lo Sciame Sismico nei Campi Flegrei di Napoli

Il sisma di magnitudo 4.2, verificatosi martedì notte nei Campi Flegrei, rappresenta l’evento tellurico più rilevante degli ultimi quarant’anni nel territorio napoletano. La situazione attuale richiede analisi precise. Sebbene qualche calcinaccio sia precipitato a Bagnoli, non emergono danni significativi o feriti. Le scuole, dopo una breve sospensione precauzionale, hanno riaperto i battenti, mentre l’Anas conferma l’assenza di danni sulle strade. Il servizio ferroviario, interrotto brevemente, è stato prontamente ripristinato.

Dall’inizio dello sciame, lo scorso 7 settembre, gli episodi sismici accertati ammontano a circa ottanta, con magnitudini comprese tra 3.2 e 4.2. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia avvisa che le scosse potrebbero protrarsi o intensificarsi. “Impossibile determinare la durata dell’attuale fase di bradisismo,” dichiara Doglioni, presidente dell’Ingv, enfatizzando l’apprensione scaturita non solo dalla sismicità ma anche dalle potenziali esplosioni freatiche (acquose, non magmatiche) indotte dalle scosse. Per ora, non vi sono segnali concreti di un’imminente eruzione vulcanica.

Il primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi, esorta una revisione dei piani di evacuazione. Il Ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, invita a mantenere la calma, garantendo il pieno impegno del suo dicastero. Tre le priorità delineate nel recente incontro a Palazzo Chigi: l’aggiornamento del piano d’emergenza, un’analisi della vulnerabilità territoriale e una comunicazione efficace con la cittadinanza. L’aggiornamento è vitale, in quanto la corrente fase bradisismica, segnata da un lento sollevamento del suolo, diverge da quella degli anni ‘80. Si evidenzia un incremento dei livelli rispetto al periodo quarantennale precedente.

Nicola Gratteri nuovo procuratore capo di Napoli: sfida alla ‘ndrangheta e vita sotto scorta

Nicola Gratteri, 65 anni, ha superato ogni previsione, diventando il nuovo Procuratore di Napoli. Già a capo dei pm a Catanzaro, la sua elezione da parte del CSM per presiedere l’ufficio giudiziario partenopeo è una dimostrazione della sua resilienza e capacità. Questa nomina riempie un vuoto lasciato per diciotto mesi da Giovanni Melillo, ora a capo della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Gratteri, con la sua impareggiabile esperienza, ha conquistato 19 voti nel plenum del CSM.

Chi ha votato Gratteri

L’ascesa di Gratteri non è stata priva di sfide. Tuttavia, grazie alla sua inarrestabile determinazione nella lotta alla ‘ndrangheta, ha guadagnato il sostegno di numerose figure chiave. Questo appoggio non è un caso: Gratteri ha costruito una rete solida con procure in tutto il mondo, grazie alla sua profonda esperienza nell’affrontare il crimine organizzato a livello nazionale e oltre. Con oltre 140 criminali arrestati sotto la sua vigilanza, molti dei quali tra i più pericolosi, ha dimostrato il suo impegno e la sua dedizione. Malgrado queste vittorie, alcune voci critiche sono emerse, specialmente da sostenitori di altri candidati.

Solo un anno fa, Gratteri era sull’orlo di diventare il Procuratore Nazionale Antimafia. Ha affrontato la situazione con franchezza, riconoscendo l’influenza delle correnti nel CSM e scegliendo di rimanere distante da quel circolo. Ma ora, la sua resilienza ha dato i suoi frutti, guidando il più grande ufficio inquirente d’Europa.

Chi è realmente Gratteri?

Ripercorrendo la sua carriera, Gratteri ha mostrato un impegno costante nella lotta alla ‘ndrangheta fin dagli anni ’80. Sopravvissuto a tre attentati nel 1993 e scampato a un altro nel 2005, la sua tenacia non ha limiti. Dai primi giorni come sostituto procuratore a Locri, alle sue attuali posizioni di leadership, Gratteri ha dimostrato di essere un faro nella lotta alla criminalità organizzata. E mentre la sua carriera ha avuto alti e bassi, tra cui una proposta mancata come Ministro della Giustizia nel 2014, il suo nome rimane sinonimo di integrità e determinazione nel panorama giudiziario italiano.

Un viaggio nella sua carriera

La storia di Gratteri serve da monito per chi crede che la lotta contro la criminalità sia un compito impossibile. Con coraggio, dedizione e una visione chiara, può emergere la vittoria anche dalle circostanze più avverse. E ora, con Gratteri al timone a Napoli, la città ha tutte le carte in regola per affrontare i suoi più grandi nemici con rinnovata energia e speranza.

Anno scolastico 2023-2024 con cattedre vuote: la situazione delle supplenze

Mentre la campanella dell’anno scolastico 2023-2024 sta per suonare, ci troviamo a fare i conti con una vecchia conoscenza: le cattedre senza un docente titolare. Anche se le assunzioni e le nuove assegnazioni sono andate avanti a pieno ritmo, ci ritroviamo ancora a cercare supplenti. Giuseppe Valditara, il nostro Ministro dell’Istruzione, ci ha fornito alcuni numeri piuttosto preoccupanti.

Sembra che il settore dell’insegnamento di sostegno sia quello con la maggiore carenza. Ma, c’è una luce in fondo al tunnel! Le fonti del Ministero assicurano che grazie a procedure semplificate, avremo dei sostituti pronti in un paio di settimane, proprio in tempo per iniziare le lezioni. E anche se la Cisl Scuola ci ricorda che non siamo in una situazione molto diversa dagli anni passati (dove le nuove assunzioni coprivano appena la metà dei posti), possiamo contare sulle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS). Però, ci sono delle brutte notizie: molti concorsi non hanno dato i frutti sperati, soprattutto per i posti di sostegno.

E le grandi città? Beh, gli studenti potrebbero trovarsi a tornare in aule con cattedre ancora vuote, specialmente quelle di sostegno. C’è un barlume di speranza: un nuovo concorso è all’orizzonte. Con 35.000 posti disponibili, tutti stiamo aspettando con impazienza i dettagli dal Ministero.

Brandizzo: Il commovente video che precede l’incidente e le implicazioni legali

Ecco un momento davvero toccante e rivelatore: c’è un video, ora parte delle prove nell’indagine, girato da Kevin Laganà, un ragazzo di soli 22 anni e purtroppo una delle giovani vittime dell’incidente ferroviario di Brandizzo.

Il video è nitido e l’audio pure. Da ciò che si vede, si capisce che gli operai hanno iniziato il loro lavoro prima del passaggio dell’ultimo treno, il tutto senza l’approvazione ufficiale. Questo complica ulteriormente la situazione di Antonio Massa, dell’Rfi, e di Andrea Girardin Gibin, il capocantiere dell’impresa esterna. Nel frattempo, le persone che stanno indagando sulla questione hanno ascoltato una dipendente locale che avrebbe avvisato telefonicamente di non iniziare, e un ex-lavoratore ha rivelato che spesso i lavori venivano avviati solo con approvazione verbale.

In risposta a tutto ciò, Gianpiero Strisciuglio, il capo della Rete Ferroviaria, ha difeso l’integrità della sua compagnia durante un’audizione ufficiale, affermando che non hanno mai deviato dalle regole di sicurezza.