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Autore: Espedito Pistone

Al MANN, la mostra dal titolo “Gli dei ritornano. I bronzi di San Casciano”

Finalmente si potranno vedere le straordinarie scoperte, risalenti al 2022, fatte nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni. Oltre venti statue e statuette, migliaia di monete in bronzo ed ex-voto anatomici ci raccontano una storia di devozione, di culti e riti ospitati in luoghi sacri dove l’acqua termale era usata per scopi terapeutici. Proprio l’acqua calda ha conservato in un eccezionale stato lunghe iscrizioni in etrusco e latino, che raccontano dei frequentatori del luogo sacro, delle divinità invocate e della contemporanea presenza di Etruschi e di Romani attorno all’acqua calda.

Presso il Bagno Grande è emersa parte del santuario etrusco e romano eretto attorno ad una vasca costruita in blocchi di travertino, profonda oltre quattro metri. La vasca, che esisteva già in età etrusca, venne poi fu ristrutturata e ingrandita durante il regno dell’imperatore Tiberio (I secolo d.C.) per accogliere offerte votive fino al IV secolo d.C. Le offerte sono state trovate a oltre tre metri di profondità sotto un compatto strato di tegole, che custodiva anche un fulmine in bronzo e una freccia in selce che potrebbero rappresentare un fulgur conditum (il rito del fulmine sepolto).

La mostra, al MANN, che segue l’esposizione presso le Scuderie del Quirinale, è arricchita di quattro pezzi: la statua in bronzo di una figura femminile, con le mani aperte per la preghiera, che indossa un chitone e un mantello; la base di un donario in travertino, che eccezionalmente presenta un’iscrizione ‘bilingue’ in etrusco e in latino; un reperto che può essere inserito nel gruppo degli ex-voto anatomici, probabilmente di un rene in versione miniaturistica; un pendente a forma di pesciolino, intagliato in un prezioso frammento di cristallo di rocca bianco perfettamente trasparente.

Roberto Castaldo unico italiano nella classifica Global Guru’s

In un momento nel quale il management si trova al crocevia tra innovazione e umanismo, Roberto Castaldo conquista un prestigioso 16° posto nella classifica mondiale Global Guru’s. Un riconoscimento, arrivato per il terzo anno consecutivo, che premia la carriera di Castaldo e segna un momento storico per il pensiero manageriale italiano nel contesto globale.

“Il mio inserimento per il terzo anno nella lista dei Global Gurus è un viaggio che va oltre la mia persona; è il riconoscimento di un movimento che pone la Leadership Umanistica al centro del management” – afferma Castaldo. “Questa visione, che integra performance, people e time management con un approccio umanistico, sta ridefinendo le performance aziendali su scala globale. Numeri, persone e processi sono i pilastri del nuovo modo di fare impresa a livello mondiale”.

La classifica Global Guru’s celebra coloro che, con le loro teorie rivoluzionarie e pratiche innovative, condizionano positivamente il futuro del management. Roberto Castaldo, unico italiano tra i vincitori, conferma il suo impegno verso l’eccellenza. Negli ultimi 20 anni, si è fatto conoscere a livello internazionale per il suo approccio pionieristico, che fonde rigore scientifico e sensibilità umana. Non sono pochi gli imprenditori che sono stati influenzati positivamente, così come interi team, in tutto il mondo. La sua metodologia, che posiziona le persone al centro della strategia aziendale, sta in qualche modo riscrivendo le regole del successo nel mondo moderno del business.

Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico pronti a festeggiare la Giornata Nazionale

Accendere i riflettori su una delle professioni fondamentali del mondo sanitario. È questo l’obiettivo della Giornata Nazionale della Professione del Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico, che si celebra il 22 dicembre.

La ricorrenza è stata scelta riavvolgendo il nastro al 22 dicembre del 1964, quando venne istituita l’Associazione nazionale (Antel). Ogni anno, è questa l’occasione per ricordare tutti i professionisti che operano in ambito diagnostico e della ricerca. Anche a Napoli si rinnova la tradizione del fiocco blu apposto sul camice bianco.

Quella del Tecnico sanitario di laboratorio biomedico (Tslb) è una figura professionale altamente qualificata, che lavora nell’ombra ma è centrale per la continuità dei servizi assistenziali erogati ai cittadini e ai pazienti nelle strutture sanitarie pubbliche e private.

L’appuntamento è presso l’aula “Mediterraneo ” dell’AORN A. Cardarelli. È questo il primo convegno organizzato dall’Albo delle province della Campania.

Napoli ha un nuovo prefetto

È il sessantaquattrenne Michele Di Bari il nuovo prefetto di Napoli. Originario di Mattinata, in provincia di Foggia, dal 2022 è coordinatore del Comitato di Coordinamento per l’alta sorveglianza delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari. Si è anche occupato degli eventi sismici del 2016, in qualità di direttore della Struttura di Missione per gli Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite.

Era il prefetto di Venezia e l’ultima emergenza di cui si è occupato è stata quella dell’incidente del bus a Mestre, costato la vita a 21 persone. La sua è una lunga carriera, durante la quale è stato viceprefetto a Foggia e vice commissario governativo della nuova Provincia di Barletta-Andria-Trani. È prefetto a Vibo Valentia, a Modena, a Reggio Calabria e capo dipartimento del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno.

L’attuale prefetto di Napoli, Claudio Palomba, andrà al Viminale, dove è stato nominato capo Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali al posto di Claudio Sgaraglia, nuovo prefetto di Milano. Il prefetto uscente è apparso visibilmente emozionato durante la cerimonia di saluto alla città che gli ha dato i natali. “Anche se la mia famiglia vive a Roma – ha detto nel momento del commiato – , Napoli sarà sempre la mia città”.

Rc Auto, aumenti fino a +7,9% in un anno

Gli aumenti attesi sono arrivati. I primi ad accorgersene sono stati gli automobilisti che hanno rinnovato il contratti di assicurazione a ottobre. Il prezzo medio della polizza, in questo mese, risulta essere pari a 388 euro. L’Ivass, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni l’aumento ha calcolato un rincaro del 7,9% su base annua in termini nominali, del 6,2% in termini reali.

A Napoli si paga il premio più alto

I riferimenti sono Napoli, dove si paga il premio più alto e Aosta, dove gli automobilisti pagano di meno. Il differenziale tra le due città è di 239 euro. Il premio medio effettivo risulta più elevato al Centro, con 424 euro, e al Sud, con 413 euro. Non ci stanno Codacons, Assoutenti e Unc che hanno definito i ritocchi delle compagnie una maxi stangata. Le compagnie, dal canto loro, si difendono

Da tempo, va detto, i gruppi assicurativi italiani avevano preannunciato un ritocco alle tariffe. Necessario, a parer loro, per far fronte all’impatto dell’inflazione sull’intera filiera della gestione del sinistro. In aggiunta, il settore, ha a più riprese rimarcato che i premi Rc auto erano fermi da 10 anni.

Il conto è salato

Il Codacons ha calcolato un incremento pari a circa 28 euro a polizza, rispetto allo scorso anno. Poiché in Italia, in base ai dati forniti dall’Ivass, circolano 43 milioni di veicoli assicurati, dei quali oltre 32 milioni sono autovetture, solo per la categoria degli automobilisti si raggiunge la cifra di 910 milioni di euro che finiranno tutti nelle casse delle compagnie di assicurazione.

Reggia Caserta, nel Parco Reale ci sono 43 nuovi alberi monumentali

Sono tanti e sono bellissimi, gli alberi del Parco Reale della Reggia di Caserta inseriti nell’apposita catalogazione regionale. L’iscrizione nel 13esimo elenco degli alberi monumentali della Regione Campania è avvenuto con il decreto numero 30 della Direzione Generale Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione il 14 febbraio scorso.

Si tratta di una Camelia Japonica, di nove alberi di Canfora, di un Bagolaro, di due Falso Kapok, di due Cordia, di un Bosso, una Magnolia, un Tasso e venticinque Lecci. Il riconoscimento riguarda, in alcuni casi, interi filari e gruppi omogenei. Gli accertamenti relativi al riconoscimento di altri alberi monumentali non sono ancora terminati e altri esemplari della Reggia sono candidati alla certificazione.

Roberto Lo Bianco festeggia i quindici anni di carriera

L’impegno professionale al servizio del Gruppo svizzero Baldan, leader nel settore delle tecnologie estetiche, nel quale è entrato partendo da zero e dove oggi fa solo grandi numeri. Roberto Lo Bianco ha una simpatia innata e energia da spendere. Dopo anni di vendite di successo ha scoperto in sé la verve da influencer e la usa per diffondere consigli e dritte sulla cosa che gli riesce meglio: portare al successo un contratto.

Cos’è il successo, Roberto Lo Bianco?

“Il successo è lavorare con determinazione e darsi un obiettivo che assolutamente bisogna raggiungere. Ad esempio il mio obiettivo è portare i numeri, perché se non porto i numeri alla fine dell’anno non ho raggiunto quello che dovevo fare, seguire il mio cliente con professionalità, prendendomene cura per farlo crescere”, ci spiega Roberto, il cui soprannome è Pato.

I suoi successi sono continui e, talvolta eclatanti. Come quando ha convinto una cliente storica ad adottare una nuova apparecchiatura. “Vedrai, appena la presenti ai clienti sarà un successo”, ha detto Pato, e così è stato. In due settimane la cliente che si è fidata delle sue parole, si è ripagata dell’investimento e anche guadagnato molti soldi.

Il segreto è stato quello di individuare e risolvere una necessità

La cliente ha creduto Roberto Lo Bianco, che l’ha potuta motivare perché convinto del suo grande potenziale. Inoltre, il tutto è avvenuto al momento giusto e l’obiettivo è stato raggiunto. Quello che è accaduto vale per tutti.

Roberto si è affidato a Storytime

La comunicazione professionale di Roberto Lo Bianco è affidata a Storytime, un’azienda di professionisti con grande entusiasmo e grande positività. “Al giorno d’oggi credo che sia importante avere una vetrina come i podcast, sia fondamentale per avere una comunicazione più efficace – spiega -. Quindi ragazzi è il futuro questo. Poi mi piace molto Storytime, perché ci metto la mia faccia e quindi mi racconto, non è che mi nascondo, mi racconto e racconto la mia storia”.

Consigli a chi vuole intraprendere un percorso di business?

La cosa fondamentale è studiare. Secondo consiglio importante è anche studiare bene il mercato per capire bene cosa fare, come posizionarsi e qual è l’obiettivo che si intende raggiungere. Inoltre, è importante conoscere le lingue. “È fondamentale avere fame, perché se tu oggi vuoi raggiungere quell’obiettivo non devi mai arrendersi. C’è un obiettivo e questo obiettivo bisogna assolutamente raggiunto”.

Foto: Story Time

Sfilano gli abiti realizzati nel carcere femminile di Pozzuoli

Quindici modelle d’eccezione sfileranno, il 10 dicembre, indossando gli abiti realizzati dalla “Sartoria Sociale Palingen”, realizzati dalle detenute del carcere femminile di Pozzuoli. Si tratta di alcune delle partecipanti a Miss Italia. Le finaliste del concorso di bellezza indosseranno anche gonne e camicie della collezione invernale di Silvian Heach, i capi di Cruciani e le maglie di Assoutenti sulla lotta alla violenza di genere.

L’evento è stato organizzato in occasione della seconda edizione del gran Galà di Natale, che si terrà nel Salone Margherita di via Verdi, a Napoli. Ad assistere alla sfilata ci saranno esponenti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Garante Regionale per i detenuti Samuele Ciambriello, esponenti del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli e della Camera Penale.

A promuovere la serata il consigliere comunale di Napoli Gennaro Demetrio Paipais insieme all’imprenditore Gaetano Giudice. “Abbiamo voluto dare risalto a prodotti realizzati dalle detenute – ha spiegato il consigliere comunale – per valorizzare il lavoro penitenziario in una prospettiva di reintegrazione sociale e di risalto dell’arte sartoriale”.

Il successo nella vendita, i consigli di Roberto Pato Lo Bianco

Come si fa a chiudere una vendita con successo? Sicuramente non una semplice curiosità, per chi se ne occupa in maniera professionale. Eppure, quasi sempre la domanda stenta a trovare una risposta. Sono, infatti, pochissimi ad aver studiato a fondo e ad aver trovato una soluzione per quella che è la pietra miliare di ogni “accordo” andato a buon fine.

Tra questi c’è sicuramente Roberto Pato Lo Bianco che, al successo nella felice conclusione di un contratto, ha dedicato anni di studio e di impegno. Lasciamoci dunque ispirare da chi se ne intende. Il guru della vendita ha individuato in sei regole la ricetta. Da seguire scrupolosamente.

Regola 1: assumersi la piena responsabilità

Difatti, il lieto fine – secondo Roberto Pato Lo Bianco – è sempre il frutto di una completa responsabilità rispetto agli obiettivi posti. Se qualcosa non va per il verso giusto, inutile cercare scuse esterne.

Regola 2: attenersi scrupolosamente alle sei regole

Sembrerà strana, questa raccomandazione. Ma, al di là della sorpresa, c’è una grande verità: mai spacchettare un pacchetto perfetto! Il venditore sa che deve creare bisogno nel cliente e anticipare ogni sua obiezione, per fare nascere in lui quasi un’urgenza all’acquisto. Il venditore, inoltre, dovrà spiegare con chiarezza tutti i vantaggi dell’acquisto, ottenere e conservare in tutte le fasi la fiducia del cliente e stabilire con lui un solido e, possibilmente, duraturo rapporto.

Regola 3: guidare la comunicazione

È fondamentale avere stretta nel pugno della mano la comunicazione. Sarà la cosa giusta formulare domande giuste per far emergere l’esigenza principale del cliente e portarlo verso una risposta positiva.

Regola 4: possedere une pianificazione strategica

Occorre anticipare le possibili obiezioni del cliente con risposte convincenti. Una buona pianificazione, si sa, mette sempre in una posizione di vantaggio.

Regola 5: ascoltare attivamente

L’ascolto è fondamentale, ma cosa significa ascoltare attivamente? Significa mettere al primo posto le reali necessità del cliente, per poter poi rispondere in modo appropriato alle sue esigenze e richieste.

Regola 6: chiudere con la domanda giusta

Quando il cliente è pronto occorre proporre senza esitazioni l’acquisto. Una semplice domanda conclusiva è decisiva per concludere la vendita.

Generazione Z, amare nonostante tutto

La Generazione Z crede nell’amore, ma ne ha paura. Questa sembra essere la sintesi amara di un post-pandemia che ha stravolto, tra le altre cose, il panorama affettivo dei più giovani. Un mondo dove le mascherine hanno coperto più dei semplici volti: hanno nascosto sorrisi, sguardi, e forse anche sentimenti. Una realtà in cui la rivista Cosmopolitan, in un tentativo forse eroico forse disperato, ha lanciato un’indagine su sesso, famiglia e sentimenti, coinvolgendo circa mille utenti tra i 18 e 35 anni.

Generazione Z: l’amore ai tempi del wi-fi

“Generazione Z”, “amore post-pandemia”, “relazioni e Covid-19”: parole chiave che sembrano uscite da un romanzo distopico, ma che invece delineano il nuovo campo di battaglia amoroso. Il 71% degli intervistati crede ancora nel valore della monogamia, una percentuale che sorprende quasi quanto scoprire che qualcuno usa ancora il fax. Ma, attenzione, perché il 54% ritiene che l’amore non sia più “per sempre”.

Tra swipe e ghosting: il nuovo dizionario dell’amore

Se il 57% dichiara di essere innamorato, il modo in cui si vive l’innamoramento sembra più un percorso a ostacoli, che una passeggiata al chiaro di luna. Parliamo di un 43% che si sente in bilico in una relazione, probabilmente lo stesso che verifica compulsivamente se il proprio messaggio è stato letto su WhatsApp. Per non parlare dell’ansia da prestazione, che non riguarda solo le performance sotto le lenzuola, ma anche l’uscire semplicemente con qualcuno. Benvenuti nell’era dove fare ghosting è più comune che dare il buongiorno.

Sesso e incontri: swipe right per l’amore?

Circa il 93% dichiara di aver fatto sesso, un dato che probabilmente non sorprende nessuno in un’epoca dove Tinder è diventato il nuovo Cupido digitale. Eppure, tra swipe a destra e a sinistra, emerge una realtà più complessa: il 57% afferma che il modo di rapportarsi agli altri è cambiato nel periodo post-pandemia. Rispetto, fiducia, sincerità: queste le nuove parole d’ordine, in un mondo dove il ghosting viene temuto più di un esame universitario.

Riscrivere le regole dell’amore?

Allora, cosa ci dice questa indagine? Che la Generazione Z si trova di fronte a un bivio: riscrivere le regole dell’amore o accettare un futuro di relazioni effimere, in cui “per sempre” sembra un concetto tanto antico quanto un film in VHS. Ma forse, in fondo, ciò che emerge è una ricerca di autenticità, in un mondo dove la connessione più difficile da stabilire è quella umana.

E voi, come avete vissuto l’amore in questa nuova realtà? Condividete le vostre storie nei commenti. Forse, insieme, possiamo scrivere un nuovo capitolo in questo complesso romanzo chiamato amore.