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Durata incerta per lo Sciame Sismico nei Campi Flegrei di Napoli

Il sisma di magnitudo 4.2, verificatosi martedì notte nei Campi Flegrei, rappresenta l’evento tellurico più rilevante degli ultimi quarant’anni nel territorio napoletano. La situazione attuale richiede analisi precise. Sebbene qualche calcinaccio sia precipitato a Bagnoli, non emergono danni significativi o feriti. Le scuole, dopo una breve sospensione precauzionale, hanno riaperto i battenti, mentre l’Anas conferma l’assenza di danni sulle strade. Il servizio ferroviario, interrotto brevemente, è stato prontamente ripristinato.

Dall’inizio dello sciame, lo scorso 7 settembre, gli episodi sismici accertati ammontano a circa ottanta, con magnitudini comprese tra 3.2 e 4.2. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia avvisa che le scosse potrebbero protrarsi o intensificarsi. “Impossibile determinare la durata dell’attuale fase di bradisismo,” dichiara Doglioni, presidente dell’Ingv, enfatizzando l’apprensione scaturita non solo dalla sismicità ma anche dalle potenziali esplosioni freatiche (acquose, non magmatiche) indotte dalle scosse. Per ora, non vi sono segnali concreti di un’imminente eruzione vulcanica.

Il primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi, esorta una revisione dei piani di evacuazione. Il Ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, invita a mantenere la calma, garantendo il pieno impegno del suo dicastero. Tre le priorità delineate nel recente incontro a Palazzo Chigi: l’aggiornamento del piano d’emergenza, un’analisi della vulnerabilità territoriale e una comunicazione efficace con la cittadinanza. L’aggiornamento è vitale, in quanto la corrente fase bradisismica, segnata da un lento sollevamento del suolo, diverge da quella degli anni ‘80. Si evidenzia un incremento dei livelli rispetto al periodo quarantennale precedente.

Nicola Gratteri nuovo procuratore capo di Napoli: sfida alla ‘ndrangheta e vita sotto scorta

Nicola Gratteri, 65 anni, ha superato ogni previsione, diventando il nuovo Procuratore di Napoli. Già a capo dei pm a Catanzaro, la sua elezione da parte del CSM per presiedere l’ufficio giudiziario partenopeo è una dimostrazione della sua resilienza e capacità. Questa nomina riempie un vuoto lasciato per diciotto mesi da Giovanni Melillo, ora a capo della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Gratteri, con la sua impareggiabile esperienza, ha conquistato 19 voti nel plenum del CSM.

Chi ha votato Gratteri

L’ascesa di Gratteri non è stata priva di sfide. Tuttavia, grazie alla sua inarrestabile determinazione nella lotta alla ‘ndrangheta, ha guadagnato il sostegno di numerose figure chiave. Questo appoggio non è un caso: Gratteri ha costruito una rete solida con procure in tutto il mondo, grazie alla sua profonda esperienza nell’affrontare il crimine organizzato a livello nazionale e oltre. Con oltre 140 criminali arrestati sotto la sua vigilanza, molti dei quali tra i più pericolosi, ha dimostrato il suo impegno e la sua dedizione. Malgrado queste vittorie, alcune voci critiche sono emerse, specialmente da sostenitori di altri candidati.

Solo un anno fa, Gratteri era sull’orlo di diventare il Procuratore Nazionale Antimafia. Ha affrontato la situazione con franchezza, riconoscendo l’influenza delle correnti nel CSM e scegliendo di rimanere distante da quel circolo. Ma ora, la sua resilienza ha dato i suoi frutti, guidando il più grande ufficio inquirente d’Europa.

Chi è realmente Gratteri?

Ripercorrendo la sua carriera, Gratteri ha mostrato un impegno costante nella lotta alla ‘ndrangheta fin dagli anni ’80. Sopravvissuto a tre attentati nel 1993 e scampato a un altro nel 2005, la sua tenacia non ha limiti. Dai primi giorni come sostituto procuratore a Locri, alle sue attuali posizioni di leadership, Gratteri ha dimostrato di essere un faro nella lotta alla criminalità organizzata. E mentre la sua carriera ha avuto alti e bassi, tra cui una proposta mancata come Ministro della Giustizia nel 2014, il suo nome rimane sinonimo di integrità e determinazione nel panorama giudiziario italiano.

Un viaggio nella sua carriera

La storia di Gratteri serve da monito per chi crede che la lotta contro la criminalità sia un compito impossibile. Con coraggio, dedizione e una visione chiara, può emergere la vittoria anche dalle circostanze più avverse. E ora, con Gratteri al timone a Napoli, la città ha tutte le carte in regola per affrontare i suoi più grandi nemici con rinnovata energia e speranza.

Anno scolastico 2023-2024 con cattedre vuote: la situazione delle supplenze

Mentre la campanella dell’anno scolastico 2023-2024 sta per suonare, ci troviamo a fare i conti con una vecchia conoscenza: le cattedre senza un docente titolare. Anche se le assunzioni e le nuove assegnazioni sono andate avanti a pieno ritmo, ci ritroviamo ancora a cercare supplenti. Giuseppe Valditara, il nostro Ministro dell’Istruzione, ci ha fornito alcuni numeri piuttosto preoccupanti.

Sembra che il settore dell’insegnamento di sostegno sia quello con la maggiore carenza. Ma, c’è una luce in fondo al tunnel! Le fonti del Ministero assicurano che grazie a procedure semplificate, avremo dei sostituti pronti in un paio di settimane, proprio in tempo per iniziare le lezioni. E anche se la Cisl Scuola ci ricorda che non siamo in una situazione molto diversa dagli anni passati (dove le nuove assunzioni coprivano appena la metà dei posti), possiamo contare sulle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS). Però, ci sono delle brutte notizie: molti concorsi non hanno dato i frutti sperati, soprattutto per i posti di sostegno.

E le grandi città? Beh, gli studenti potrebbero trovarsi a tornare in aule con cattedre ancora vuote, specialmente quelle di sostegno. C’è un barlume di speranza: un nuovo concorso è all’orizzonte. Con 35.000 posti disponibili, tutti stiamo aspettando con impazienza i dettagli dal Ministero.

Brandizzo: Il commovente video che precede l’incidente e le implicazioni legali

Ecco un momento davvero toccante e rivelatore: c’è un video, ora parte delle prove nell’indagine, girato da Kevin Laganà, un ragazzo di soli 22 anni e purtroppo una delle giovani vittime dell’incidente ferroviario di Brandizzo.

Il video è nitido e l’audio pure. Da ciò che si vede, si capisce che gli operai hanno iniziato il loro lavoro prima del passaggio dell’ultimo treno, il tutto senza l’approvazione ufficiale. Questo complica ulteriormente la situazione di Antonio Massa, dell’Rfi, e di Andrea Girardin Gibin, il capocantiere dell’impresa esterna. Nel frattempo, le persone che stanno indagando sulla questione hanno ascoltato una dipendente locale che avrebbe avvisato telefonicamente di non iniziare, e un ex-lavoratore ha rivelato che spesso i lavori venivano avviati solo con approvazione verbale.

In risposta a tutto ciò, Gianpiero Strisciuglio, il capo della Rete Ferroviaria, ha difeso l’integrità della sua compagnia durante un’audizione ufficiale, affermando che non hanno mai deviato dalle regole di sicurezza.